Secondo un recente studio effettuato da alcuni ricercatori negli Stati Uniti d’America e nel Vecchio Continente è emerso che sta crescendo sempre più il consumo, quindi dipendenza, da cibi grassi.
Tali ricercatori hanno messo in evidenza che ingerire queste pietanze attribuisce agli individui, che ne fanno uso con una certa costanza, un senso di gratificazione che spinge sempre di più a consumarne creando una vera e propria dipendenza.
Non è azzardato il paragone tra le patatine fritte, uno dei maggiori indiziati tra i cibi grassi, e le droghe leggere poichè queste inducono lo stomaco a produrre sostanze particolari chiamate endocannabinoidi, simili a quelle di cui sono ricchi stupefacenti come la marijuana. La produzione di questi lipidi bioattivi fa nascere all’interno dell’organismo umano quella voglia irrefrenabile di consumare questa categoria di alimenti, considerati letali al nostro corpo, in particolare al fegato.
Grazie ai risultati conseguiti da questo gruppo di ricercatori sarebbe bene per noi stessi cominciare a mangiare in maniera sana ed intelligente. Ciò non significa eliminare dalla nostra dieta patatine fritte o altro genere di cibi grassi, ma quanto meno ridurne il consumo al minimo indispensabile concedendoci il “lusso” di usufruirne per non più di una volta ogni dieci giorni. Sebbene la tentazione di resistere a queste pietanze dannose ma al tempo stesso invitanti non sia semplice evitarle rappresenterebbe di certo la soluzione migliore. Il nostro corpo c’è ne sarà grato!
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