Fino a poco tempo fa si riteneva che la depressione post partum fosse una triste prerogativa femminile. Ed invece, a seguito dei recenti studi svolti dall'”Istituto inglese per la paternità” e dal “Medical Research Council” di Londra, sembra che questa grave forma di malessere psicologico possa colpire anche i padri.
Un uomo su dieci, contro l’incidenza femminile di una donna ogni sette, prima o dopo il parto può soffrire di depressione.
Le cause che concorrono a questo disturbo sono: le modificazioni ormonali, presenti pur se in quantità minore anche negli uomini, la mancanza di sonno e il peso della responsabilità.
Soprattutto nel periodo critico che va dai 3 ai 6 mesi di vita del bimbo questi padri sono colpiti dallo stesso scoramento e sentimento d’inadeguatezza tipico delle loro controparti femminili. Il passaggio, da essere metà di una coppia a parte di una famiglia, mette l’uomo di fronte ad un cambiamento di prospettiva che può essere per alcuni estremamente destabilizzante.
La depressione post partum paterna si presenta più frequentemente se anche la madre è depressa oppure se quest’ultima tende a svalutare l’uomo, accusandolo d’incapacità e escludendolo dal rapporto esclusivo madre-figlio. Un tipo di relazione assolutamente fisiologica e sana nei primi mesi di vita del bambino ma che con deve sfociare in una totale chiusura nei confronti dell’uomo.
Per evitare l’instaurarsi di pericolose dinamiche è altamente consigliato che uomo e donna si vengano incontro l’un l’altro. Che il padre aiuti, conforti e sostenga la compagna e che la madre deleghi con fiducia alcuni compiti di accudimento al compagno.
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