Dopo le vacanze ed il ritorno in città, una grande prova aspetta tutti i bambini: la scuola.
In concomitanza con l’inizio delle lezioni un elevato numero di piccoli accusa disturbi che possono andare dal classico mal di pancia alla febbre.
Fino a pochi anni fa l’espressione “mal di scuola” era una definizione giocosa dei sintomi, più o meno simulati, che i bambini presentavano tipicamente solo durante i giorni feriali. Ma, secondo un articolo pubblicato dal Live Science, questi segnali fisici sono la somatizzazione di un disagio reale, e quindi ben più importanti dei semplici capricci dettati dalla pigrizia e dalla voglia di giocare piuttosto che studiare.
I più colpiti da questo “male” sono coloro che iniziano un nuovo ciclo scolastico e che, oltre a soffrire il distacco da casa, temono la nuova situazione, i nuovi compagni, le nuove maestre ed i nuovi luoghi. Del resto, anche in noi adulti, certi cambiamenti in ambito lavorativo possono essere causa di forte stress e somatizzazioni.
I sintomi più tipici del “mal di scuola” sono: il mal di pancia, l’insonnia, la nausea, il vomito, il mal di testa e l’enuresi notturna.
I genitori non devono sottovalutare il malessere dei propri figli ma devono porsi in ascolto, fare sentire i bambini amati e compresi. E’ importante però che gli adulti comprendano ma non assecondino. Salvo diversa indicazione del pediatra, è sempre bene mandare i piccoli “ammalati” a scuola: affrontare la propria paura di solito è sufficiente per risolvere gradualmente il problema e rendere i bambini più forti e consapevoli.
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