Nonostante siano noti ormai da decenni i gravi danni provocati dal fumo di sigaretta, si continua a fare molta fatica per cancellare questo vizio dalla nostra società. I governi dei paesi avanzati hanno ingaggiato una vera e propria battaglia socio-culturale contro il fumo. Battaglia combattuta a suon di pubblicità progresso, slogan, aumento dei prezzi, divieti a pioggia e recentemente anche la messa sul mercato di un vaccino.
Ma nonostante ciò siamo ancora lontani dalla risoluzione definitiva del problema.
Le sigarette provocano molti danni sull’organismo umano. L’apparato maggiormente danneggiato è ovviamente quello respiratorio, seguito a breve distanza da quello cardiocircolatorio. Ma il mix di nicotina e catrame danneggia in varia misura praticamente tutto il nostro corpo e rappresenta uno dei maggiori fattori di rischio per molte forme tumorali. E non stiamo parlando solo del famigerato cancro ai polmoni ma anche delle neoplasie renali e di quelle vescicali.
In particolare, l’AURO (Associazione Urologi Italiani), in questi giorni ha lanciato un vero e proprio grido di allarme. Secondo i dati raccolti dall’associazione, il carcinoma vescicale può essere imputato al vizio del fumo nel 50% dei casi. Questa forma tumorale è una delle principali cause di mortalità nell’Europa meridionale. E l’ incidenza della patologia è importante, siamo nell’ordine di di 29,8 casi su 100.000 uomini e di 4,7 casi su 100.000 donne.
In Italia, tutto sommato, la situazione è meno drammatica se paragonata a paesi storicamente grandi fumatori, come ad esempio la Francia. Ed il tasso di mortalita’ da noi è attualmente in lieve diminuzione anche se, nei prossimi anni, a causa dell’invecchiamento della popolazione, è previsto un incremento.
Il fumo non è l’unico responsabile di questa patologia, favorita anche dall’utilizzo professionale di vernici, dall’assunzione di una dieta troppo ricca di grassi e da una vita troppo sedentaria.
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