Secondo uno studio pubblicato sul Journal of the American Medical Association l’assunzione continua e prolungata di Vitamina E aumenta del 17% il rischio di ammalarsi di carcinoma alla prostata.
La ricerca, denominata Selenium and Vitamin E Cancer Prevention Trial(SELECT), era nata con lo scopo di appurare l’utilità del Selenio e della Vitamina E nella prevenzione del tumore alla prostata. E questo perché erano state registrate evidenze precliniche ed epidemiologiche che sembravano suggerire un effetto protettivo di queste due sostanze. Invece il risultato finale che si sono trovati di fronte gli studiosi è stato spiacevole quanto inaspettato. Non solo è chiaramente emerso che queste sostanze non avessero alcun effetto positivo ma, addirittura, è stato appurato quello negativo e controproducente della Vitamina E. Uomini sani, trattati ogni giorno con un’integrazione di questa vitamina, hanno mostrato un aumento lieve ma statisticamente significativo del rischio.
I ricercatori, a partire dal 2001, hanno monitorato lo sviluppo del cancro alla prostata in 35.533 uomini divisi in quattro gruppi e sottoposti a quattro trattamenti differenti, consistenti nell’assunzione di Selenio, Vitamina E, Selenio con Vitamina E, e Placebo.
La percentuale più bassa di tumori si è verificata nei soggetti che hanno assunto placebo, e l’aumento statisticamente significativo nei soggetti trattati solo con Vitamina E.
Ciò che emerge prepotentemente da questo studio , oltre all’aumento osservato del 17% nell’incidenza di tumore alla prostata, è la necessità di evitare un approccio superficiale con quelle sostanze che si ritengono innocue. Queste, in quanto biologicamente attive, possono essere di giovamento all’organismo ma anche di danno. Un prodotto acquistabile anche senza prescrizione medica non è per questo esente da rischi.
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