La malaria è una delle infezioni più diffuse al mondo, che causa ogni anno più di 800.000 morti.
I soggetti a maggior rischio di contagio sono i bambini al di sotto dei 5 anni, abitanti nell’Africa sub-sahariana. Sarebbe bello poter bonificare quelle zone, limitare la diffusione delle zanzare e quindi debellare la malattia, ma certi interventi hanno costi spropositati e richiedono situazioni sociali, economiche e politiche che nella maggior parte degli Stati di quella zona mancano.
Di conseguenza la soluzione migliore è agire sulla popolazione. Proteggere i singoli.
Da qualche anno è in corso la sperimentazione di un nuovo vaccino, nato dagli studi dell’associazione no profit Path e dalla collaborazione della Melinda Gates Foundation. Attualmente siamo nella terza fase dello studio ed i dati definitivi non si avranno prima del 2014.
Ma recentemente, durante l’ultimo Malaria Forum, svoltosi a Seattle, sono stati presentati i primi risultati. Risultati, pubblicati dal New England Journal of Medicine, talmente incoraggianti da permettere di sperare per il futuro. Il suddetto medicinale, se assunto tre volte al giorno, previene nel 35% dei casi la malaria. I risultati migliori si hanno soprattutto nei bambini molto piccoli, compresi tra i 5 ed i 17 mesi, il cui rischio di contagio praticamente si dimezza. Siamo nell’ordine del 56% di casi in meno di malaria e del 47% in meno della forma più grave.
Dei dati tanto brillanti danno davvero una nuova speranza per una popolazione già afflitta da mille altri problemi. Il 2014 purtroppo è ancora lontano ma si sono ormai poste le basi per un futuro più lieve ed un grande cambiamento.
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