Nonostante la cronica mancanza di fondi e la fuga all’estero delle menti migliori, la ricerca scientifica italiana presenta spesso casi di eccellenza.
Questo, ad esempio, è un progetto nato e realizzato presso l’Università di Genova. Uno studio che consiste nell’invenzione, produzione e sperimentazione di un vaccino contro le patologie neoplastiche. Il mezzo terapico, il cui nome scientifico è GX301, utilizza la telomerasi, un enzima molto concentrato nelle cellule tumorali e non solo, come elemento stimolante. L’idea di base è che l’organismo la riconosca ed induca il sistema immunitario ad attaccare il cancro.
Il GX301 è stato sperimentato su di un piccolo campione, costituito solo da 14 pazienti, 11 affetti da tumore alla prostata e 3 al rene. Tutti i soggetti, secondo quanto stabilito dall’Istituto Superiore della Sanità, si trovavano in una fase molto avanzata della malattia.
L’intero gruppo ha registrato ottimi miglioramenti, in tutti i pazienti l’andamento clinico del tumore ha rallentato e in un caso si è addirittura fermato.
A questo punto l’equipe, guidata dal noto endocrinologo ed immunologo Gilberto Filaci, sarebbe pronta ad avviare la seconda parte dello studio. Ampliando la casistica, scegliendo soggetti in cui la patologia è nelle prime fasi dello sviluppo ed estendendo l’utilizzo del vaccino anche ad altre tipologie neoplastiche. In questo modo sarebbe possibile capire davvero quanto e in quali casi il GX301 possa essere utile. Ma per questa ulteriore fase si è ancora in attesa di finanziamenti pubblici e di sponsor privati.
Purtroppo l’iniziativa dei singoli brillanti e capaci non è sufficiente nel campo della ricerca. E nel periodo attuale di austerità, il futuro di uno studio tanto promettente è ancora incerto.
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