La celiachia, è una malattia autoimmune, che colpisce l’intestino tenue. Mangiare cibi che contengono glutine (una sostanza contenuta nei principali cereali) provoca un danno al rivestimento instestinale (villi), rendendo il corpo incapace di assorbire le sostanze nutritive. Il modo migliore per convivere con la celiachia è quello di modificare la dieta, mangiando cereali privi di glutine.
La diagnosi di celiachia è un processo che comporta l’individuazione dei sintomi manifestati dal malato e viene confermata dall’utilizzo di specifici test, che ci permettono di verificare se la causa dei sintomi può essere imputata ad altri tipi di disturbi, che possono influire sulla capacità del sistema gastrointestinale di funzionare correttamente. Con la giusta combinazione di test e la valutazione dei sintomi, il compito di diagnosticare la malattia celiaca diventa un po’ più facile, e accelera l’opportunità di iniziare il trattamento.
Quindi è di fondamentale importanza riconoscere i sintomi propri della malattia celiaca. Difatti al pari di altri problemi di salute, le persone che soffrono di celiachia possono sperimentare diverse combinazioni di sintomi. I più frequenti sono il gonfiore, la diarrea e i dolori frequenti all’addome. Altri sintomi come i crampi muscolari, il dolore alle articolazioni e anche il formicolio alle braccia e alle gambe possono essere presenti. Le feci maleodoranti e di colore grigiastro sono un altro segno della presenza di celiachia.
Inolte una delle prime manifestazioni della malattia celiaca è la presenza di irritabilità senza una ragione apparente. Le persone che soffrono di questa condizione sono anche più suscettibili ad attacchi di depressione e di ansia. Fate innanzitutto un esame del sangue. Il test per la celiachia infatti comporta l’analisi di campioni di sangue, per determinare se alcuni anticorpi sono presenti in livelli elevati.
Infatti nelle persone con questa condizione il glutine viene riconosciuto dalle difese naturali del corpo come una sostanza estranea, così si verifica la produzione di anticorpi, necessari a combattere quella che viene ritenuta una minaccia. Considerate infine anche il ricorso ad una endoscopia.
Questa particolare procedura viene utilizzata, per raccogliere una piccola parte del piccolo intestino. Il processo prevede l’inserimento dell’endoscopio, nella forma di un piccolo tubo in gola e nel tratto gastrointestinale. Una volta che il campione di tessuto è raccolto, l’endoscopio viene rimosso e il tessuto può essere esaminato, per verificare se i segni della malattia sono presenti.
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