La cistite è un infezione della vescica, in genere di origine batterica, che provoca fastidiosi disturbi, come il bruciore che si sente mentre si urina, un dolore pelvico e frequenti stimoli a urinare; più di un terzo delle donne soffre, almeno una volta nella vita, di questo disturbo, che tuttavia, non è grave. La cistite si diagnostica attraverso un semplice esame e si risolve facilmente con una mirata terapia antibiotica.
La preferenza del sesso femminile è dovuta al fatto che la conformazione dei genitali esterni e alla brevità dell’uretra. Il vestibolo della vagina e la regione periuretrale, infatti, vengono facilmente in contatto con la flora fecale e l’uretra, più corta che del maschio, facilita la risalita dei batteri verso la vescica.
Escherichia coli, un abituale “inquilino” dell’intestino, è il batterio che più frequentemente causa la cistite. Non tutte le donne però sono ugualmente colpite da questa infezione perché l’organismo dispone di molteplici meccanismo di difesa, come per esempio, l’acidità dell’ambiente vaginale e dell’urina, oltre alla presenza di un proteina renale nell’urina, inoltre, alcuni anticorpi ostacolano la proliferazione di alcuni batteri e la loro adesione alle pareti vescicali. In alcune donne l’alterazione e la mancanza di uno o più di questi fattori fa aumentare il rischio di infezioni ricorrenti; inoltre, le malattie croniche debilitanti e il prolungato uso di terapie antibiotiche sono tutte condizioni in grado di alterare negativamente i sistemi di difesa dell’apparato urinario.
È un’altra cosa invece la cistite interstiziale, malattia rara e difficile da trattare, a causa della quale tutti i sintomi della cistite sono amplificati: lo stimolo a urinare può arrivare a 50 volte in una giornata e fio a 30 in una notte, si hanno forti dolori pelvici e cronici e i rapporti sessuali sono quasi impossibili.
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