La frattura generalmente comporta oltre alla rottura dell’osso anche tagli ai tessuti circostanti. Queste sono definite esposte, quando sono lacerate anche le parti che rivestono l’osso interessato; scomposte, se l’osso è spezzato in parti, separate o angolate; oppure a legno verde se si ha una flessione e non una rottura completa.
Di norma la frattura di un osso avviene per mano di traumi dovuti a incidenti, cadute, colpi accidentali e solo in alcuni casi (osteoporosi, tumori ossei benigni) sono provocati da patologie che rendono più fragile lo scheletro.
La prima cosa che si avverte quando siamo in presenza di una rottura di ossa, è il forte dolore che nel breve tempo è accompagnato da eccessivo gonfiore e tumefazione dei tessuti circostanti la zona colpita. E’ sempre bene sottoporsi a una TAC al fine di avere un quadro completo della situazione dell’osso fratturato. La radiografia o anche la risonanza magnetica sono fondamentali per conoscere anche eventuali lesioni dei tessuti che attorniano l’osso, quali tendini e legamenti.
Oltre all’assunzione di farmaci per alleviare dolore e gonfiore vengono spesso, nei casi di fratture composte, accompagnati dall’immobilizzazione dell’arto attraverso il gesso. Più complessa la situazione se parliamo di fratture scomposte per le quali si ricorrono alla trazione per allineare l’osso e facilitare la calcificazione.
L’intervento chirurgico è praticato nei casi in cui la rottura è accompagnata dalla fuoriuscita dell’osso dalle parti molli che lo circondano. Trascorso il tempo necessario alla calcificazione, è importante sottoporsi a sedute di fisioterapia per riprendere la completa mobilità dell’arto e ridare il giusto tono al tessuto muscolare. La guarigione da fratture è agevolata da una buona dieta fatta di calcio e vitamina D, di cui sono particolarmente ricchi latticini e pesce azzurro.
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