Pasta, insalata, biscotti, uova: ormai questi, come tutti gli altri tipi di alimenti, sono presenti nei supermercati in due versioni, quella “classica” e quella biologica. Così a volte scegliere con quali prodotti riempire il carrello diventa più complicato. Mangiare biologico ha i suoi vantaggi, ma ha anche qualche svantaggio: vediamo insieme entrambi.
Innanzitutto, c’ è da dire che mangiare bio sta diventando un vero e proprio trend alimentare, ma in realtà si tratta di qualcosa di più di una semplice moda: mangiare bio è uno stile di vita, vuol dire avere un’attenzione particolare per il nostro corpo e per il nostro pianeta. Ecco qualche buona ragione per mangiare biologico:
Il rispetto per l’ambiente naturale e animale- Il cibo biologico è dalla parte del pianeta, contribuisce a diminuire l’inquinamento legato all’uso di antiparassitari e nitrati, sostenendo così gli habitat naturali.
L’assenza di sostanze tossiche- Da alcune statistiche risulta che l’80% del consumo medio di cibo di una persona è costituito da cibo geneticamente modificato. Scegliendo dei prodotti bio non dovrete temere di rientrare in questa percentuale e di nutrirvi di OGM, di residui di concimi e di antiparassitari.
Migliori apporti nutrizionali- Secondo alcuni dati, il cibo biologico è più ricco di nutrienti rispetto a quello tradizionale. Le stesse ricerche dimostrano che gli alimenti bio contengono più vitamina C, antiossidanti e minerali, come calcio, magnesio, ferro e cromo.
Un sapore più intenso- Un altro beneficio è a tutto vantaggio del palato: soprattutto frutta e verdura biologiche, non essendo alterate, conservano il loro vero sapore.
Ma mangiare biologico nasconde anche qualche inconveniente. Il primo è a danno delle nostre finanze: è innegabile che mangiare bio costa di più, un singolo prodotto ha un prezzo più caro del 20-30% rispetto ad corrispettivo prodotto “normale”. Se i prezzi sono più alti sono invece più bassi i tempi di conservazione. Soprattutto per carne, pesce e latticini, la minore presenza di conservanti comporta una diminuzione del tempo di conservazione.
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