La salmonella è un batterio, molto diffuso in natura, che causa una tossinfezione alimentare nota con il nome di salmonellosi. Il contagio avviene prevalentemente mediante l’ingestione di alimenti contaminati, specialmente uova crude o derivati, carne, latte , frutti di mare, frutta e verdura, o mediante il contatto diretto con i portatori, umani o animali. Veicoli dell’infezione possono diventare anche superfici e utensili oppure ogni alimento venuto a contatto con soggetti infetti.
La salmonellosi si manifesta come una gastroenterite acuta, con diarrea, vomito, febbre e dolori addominali. La malattia ha solitamente un decorso benigno e regredisce entro dieci giorni. Normalmente, i sintomi della salmonellosi fanno la loro comparsa dopo un periodo di incubazione di 12-48 ore.
La mortalità per salmonellosi è estremamente bassa; più a rischio sono i neonati, le persone anziane e quelle già debilitate da altre malattie, come i malati di AIDS.
La diagnosi si basa sugli esami del sangue, sull’esame colturale delle feci e sulla presenza di anticorpi specifici contro la salmonella nel sangue (che si sviluppano a distanza di circa 10 giorni dalla comparsa dei sintomi).
La principale misura terapeutica è rappresentata dalla reidratazione dei liquidi e dei sali minerali persi con le scariche diarroiche. La terapia antibiotica è riservata ai casi complicati e ai soggetti a rischio. Al momento, non è disponibile un vaccino, dato il grandissimo numero di sierotipi diversi di Salmonella.
Ci sono diversi modi per evitare che il batterio della salmonella sia causa di contagio. La maggior parte dei batteri della salmonella è presente nei prodotti di origine animale e può essere debellata con le alte temperature della cottura: è quindi importante evitare di servire uova, pollame o carne poco cotti o addirittura crudi. Inoltre, lavate accuratamente mani, taglieri, superfici della cucina e coltelli dopo aver maneggiato alimenti crudi.
Se contratto in gravidanza, il batterio della salmonella può essere trasmesso al feto e rendersi causa di gravi complicazioni fino all’aborto. E’ quindi importante che una donna in gravidanza segua scrupolosamente le normali norme igeniche ed eviti tassativamente ogni alimento crudo.