Ansia, carenze affettive, insoddisfazione, stress, senso di noia e vuoto, sono tutti potenziali colpevoli di improvvisi momenti di voracità. In questi casi si parla di fame nervosa, una condizione che va inserita nella categoria dei disturbi alimentari e con la quale molte donne si trovano costrette a dover fare i conti.
Il cibo, in questi casi, non viene gustato ma divorato, badando più alla quantità che alla qualità. Questo perché il desiderio di cibo non è legato a un reale senso di fame. Mangiare ci gratifica, placa la nostra ansia ed è facilmente intuibile che dietro quella spinta irresistibile a ingurgitare dolcetti o junk-food si nasconde solo una grande, umana fragilità. Gli attacchi di fame nervosa si presentano in qualsiasi momento della giornata, più spesso la sera, al di fuori degli orari dei pasti. Si mangia di tutto, dal dolce al salato, e i momenti compulsivi sono quasi sempre seguiti da un senso di colpa. Ma qualunque sia l’origine della fame nervosa, essa si può combattere.
Contro la tipica fame nervosa da ansia, in erboristeria possiamo trovare le compresse di arancio amaro. Se ne assumono 2-4 pastiglie al giorno lontano dai pasti per un ciclo minimo di due mesi. Per aiutarci a sentirci più sazie, poi, possiamo abbinare all’azione dell’arancio amaro anche quella dei baccelli di fagioli. Anche questi li troviamo in erboristeria, si assumono in tavolette, che vanno prese tutti i giorni dopo ogni pasto per un paio di mesi. Possono essere d’aiuto anche succhi antifame come a base di aloe ed ananas, che contribuisce a stabilizzare i livelli di glicemia nel sangue. Infine, se la fame improvvisa è causata da una dieta rigorosa, la soluzione può venire dalle fiale di cromo, un minerale che ci dà una mano a sentirci più vitali e ad avvertire meno i morsi della fame.