In Italia ben il 39% dei bambini nasce attraverso il parto cesareo. Con questa considerevole percentuale il nostro Paese si piazza al primo posto dei Paesi europei per le nascite chirurgiche. Ma questo è un bene o un male? In poche parole, è meglio il parto cesareo o quello naturale?
A porsi questa fatidica domanda sono tutte le donne in dolce attesa. Una volta trascorsi i nove mesi si pone la questione. A dar retta all’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) in realtà non ci sono dubbi: si dovrebbe preferire il parto naturale, mentre solo per il 15% delle donne ci dovrebbe essere la necessità del cesareo. Stando a queste indicazioni, dunque, il cesareo dovrebbe avvenire soltantoo quando è strettamente necessario per l’insorgenza di complicazioni. Sappiamo invece che oggi solo un numero esiguo di parti cesarei sono effettivamente indispensabili. Tuttavia, sul British Medical Journal è stato lanciato l’allarme: il cesareo non è innocuo come si è portati a pensare, il bisturi comporta sempre qualche rischio.
Quanto ai pro ed i contro del cesareo, per i medici essi vanno considerati in base alla posizione che il feto assume durante il parto. Se il feto si trova in posizione podalica il parto è caldeggiato, se esso è in posizione cefalica diventa più pericoloso. I ginecologi consigliano quindi il parto spontaneo, che rimane il modo più naturale per mettere al mondo un bambino. Diversi i vantaggi, da una ripresa più veloce al minor rischio di complicanze per eventuali parti successivi. Chiaramente lo svantaggio è il dolore maggiore, ma estendendo l’analgesia epidurale le mamme potrebbero soffrire un po’ meno.