L’edema è una manifestazione patologica consistente in un aumento abnorme del liquido extracellulare interstiziale. Il liquido proviene dal plasma sanguigno e non contiene proteine, è quindi un trasudato.
Quando questo s accumula in cavità di parla di idrope, e questo può assumere diverse deformazioni: nel cavo peritoneale si parla di ascite, nel cavo pericardico di idropericardio, nella cavità pleurica di idrotorace, nella cavità articolari di idrarto e così via.
Quando l’edema si generalizza in tutto il corpo si parla di anasarca. La quantità di liquido può essere variabile e può raggiungere anche la quantità di più litri. Il sottocutaneo e la cute sono la sede di elazioni più evidente dell’edema. La cute edematosa perde la sua elasticità e quando si comprime con un dito, rimane a lungo l’impronta. L’edema può essere localizzato in un solo distretto, rimanendo integro il quantitativo di liquidi interstiziali nelle altre parti del corpo o generalizzato a tutti i distretti corporei. Quali sono le cause che lo provocano? Certamente più di una e in concomitanza con malattie del cuore, dei reni e del fegato, che provocano profonde modificazioni circolatorie, plasmatiche e metabolitiche.
Queste scarne informazioni sono sufficienti tuttavia per comprendere il meccanismo patologico che, per una serie di fattori, condiziona l’accumulo di acqua fra le cellule. L’aumento della pressione idrostatica intracapillare e la diminuzione del drenaggio linfatico per ostruzioni o compressioni dei vasi linfatici realizzano un aumento della pressione idrostatica che forza il passaggio di acqua a livello delle intersezioni tra le cellule oppure la parete capillare può essere alterata a causa di agenti chimici o fisici che ne aumentano la permeabilità.