L’acido folico appartiene al gruppo delle vitamine B, e si trova nelle verdure a foglia larga, come spinaci, asparagi e carciofi, oltre che nel fegato e negli agrumi. E’ una sostanza che è stata molto studiata in questi ultimi anni, soprattutto riguardo l’assunzione durante i primi mesi di gravidanza.
La madre di tutte le ricerche condotte sull’argomento è quella dell’University of South Carolina, diretta dal dottor Roger Stevenson, e pubblicata dal “Journal of Pediatrics”. Sono stati presi in analisi i bambini nati nello Stato del Sud Carolina dal 1992 al 2009: è stata controllata la frequenza di malformazioni del tubo neurale in rapporto all’assunzione di acido folico durante le prime settimane di gestazione. I risultati sono stati evidenti. La percentuale di queste malformazioni, molto presenti nella zona, è crollata con l’introduzione dell’utilizzo di integratori da parte delle madri.
Un altro studio, dell’Istituto di Sanità Pubblica di Oslo (Norvegia), si è invece concentrato sul ritardo della parola.
Nel 1999 è iniziata la raccolta dei dati. Le madri hanno compilato dei questionari circa l’assunzione di acido folico, 4 settimane prima e 8 settimane dopo il concepimento. Ed i bambini sono stati sottoposti ad alcuni esami per valutarne le capacità di linguaggio. I risultati hanno confermato l’ipotesi: i figli, le cui madri non avevano assunto o avevano assunto poco acido folico all’inizio della gravidanza, hanno più probabilità di presentare ritardo nello sviluppo del linguaggio.
Infine, secondo una ricerca condotta in Olanda dagli studiosi dell’Erasmus Medical Center, le donne che non assumono acido folico in gravidanza hanno maggiori possibilità di mettere al mondo bambini con evidenti disturbi emozionali, visibili già dai 18 mesi d’età.
Quindi, tutte le risposte, di tutti gli studi condotti in diverse parti del mondo vanno nella stessa direzione. E’ altamente consigliata l’assunzione di acido folico nei primi mesi di gravidanza per ridurre il rischio di malformazioni, disturbi comportamentali e lievi ritardi nello sviluppo postnatale.
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