Un’ansia comprensibile e comune nelle future mamme è quella di ammalarsi durante la gravidanza mettendo a rischio la salute del feto. E questo accade anche per la scarlattina, una malattia esantematica che, al pari delle altre, può far preoccupare le donne in dolce attesa che ne sono colpite.
La scarlattina colpisce essenzialmente tra i 3 ed i 12 anni, ma essendo causata da un batterio, non si ha un’immunità definitiva, come ad esempio avviene con la rosolia. Inoltre i batteri si distinguono in diversi ceppi, quindi, seppur raro, non va esclusa la possibilità di una reinfezione, anche in età adulta. Ma se contratta in gravidanza, cosa comporta la scarlattina? Ci sentiamo di tranquillizzare però le mamme in questione perché la scarlattina se contratta in gravidanza non presenta alcun rischio di malformazioni fetali.
In rari casi il contagio del neonato può accadere al momento del parto a causa del contatto con batteri presenti a livello vaginale. Ma questo avverrebbe solo se occorre partorire proprio in quei pochi giorni in cui si è contagiose. L’unica problematica concreta è quella di parto pre-termine laddove l‘infezione da streptococco raggiungesse tutto l’apparato genitale. Ma allora cosa si può fare? Non esiste un vaccino e l’unico modo per prevenire questa infezione è evitare il contagio con persone potenzialmente o certamente infette, lavandosi spesso le mani se si è venuti a contatto con questo batterio o altri. L’importante è stare serene, e se si ha il sospetto di essere entrati in contatto con soggetti infetti si deve avvisare il medico ginecologo per valutare con lui l’eventualità di un tampone vaginale ed una successiva terapia antibiotica di copertura.