La vigoressia, o complesso di Adone, è una patologia caratterizzata dall’eccessiva attenzione alla propria forma fisica e soprattutto allo sviluppo muscolare.
Questo disturbo è stato riconosciuto ufficialmente dalla comunità medica internazionale solo nel 1993, grazie ad un articolo firmato dai dottori Popp, Katz ed Hudson. Le idee intorno a questa malattia sono tuttora poco chiare, tanto che non si è ancora riusciti a classificarla adeguatamente e a darle una collocazione definitiva tra le dismorfofobie, i disturbi alimentari o quelli ossessivi compulsivi.
I soggetti che sono maggiormente colpiti dalla vigoressia sono i maschi in una fascia di età compresa tra i 25 ed i 35 anni.
Il problema di base consiste nel fatto che questi uomini, nonostante l’esercizio fisico svolto continuino, contro ogni evidenza, a vedersi troppo magri e poco muscolosi. Ed infatti i comportamenti tipici di una vittima del complesso di Adone consistono nel: passare molte ore in palestra a fare esercizi di potenziamento; guardarsi continuamente allo specchio per controllare lo sviluppo muscolare; pesarsi molto frequentemente; assumere una dieta iperproteica arricchita da integratori ed anabolizzanti.
Questi soggetti sono sempre insoddisfatti del proprio aspetto e ciò li porta ad isolarsi e a deprimersi. Ma i problemi che affliggono queste persone non sono solo psicologici ma anche fisici. Poiché il loro sciagurato regime alimentare causa danni renali, dovuti all’assunzione di troppe proteine, fragilità ossea ed articolare, per lo scarsissimo consumo di latticini, ed impotenza da anabolizzanti.
L’obiettivo da raggiungere è quello di convincere il malato di essere tale, di avere un problema per cui necessita aiuto. Solo quando il soggetto prende coscienza della realtà ed è pronto a farsi aiutare si può partire con la terapia. L’approccio deve essere inanzitutto psicoterapico e poi anche farmacologico per ristabilire l’equilibrio ormonale e cercare di rimediare ai danni organici eventualmente già verificatesi.
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