Il botulismo alimentare è una grave forma di intossicazione alimentare, causata da un microrganismo chiamato Clostridium Botulinum. Questo microrganismo vive nel suolo, in assenza di ossigeno, e produce spore che possono resistere all’ambiente esterno anche per un lungo periodo finché non incontrano condizioni adatte alla crescita del batterio stesso. Il botulismo alimentare può colpire individui di tutte le età e non è trasmissibile da persona a persona.
Il clostridium botulinum produce una tossina molto pericolosa che provoca appunto il botulismo. Gli esseri umani contraggono il botulismo in seguito a ingestione di cibi avariati, in genere insaccati, carni, pesce o vegetali conservati in scatola o sott’olio, spesso consumati senza cottura o con cottura insufficiente. La cottura infatti inattiva la tossina. Infatti essendo relativamente termolabile la tossina del clostridium botulinum viene facilmente distrutta con il calore. Non a caso sono i cibi non cotti oppure non cucinati immediatamente dopo l’apertura della confezione a essere soggetti alla contaminazione. Essa viene inattivata a 80 gradi se sottoposta a calore per circa 20 minuti.
È importante ricordare che la contaminazione non altera né il colore, né il sapore, né l’odore del cibo inquinato nei prodotti in scatola l’unico segno caratteristico è il rigonfiamento del coperchio, causato dalla produzione di gas.
Chi è colpito da questa malattia presenta generalmente una progressiva paralisi muscolare (anche dei muscoli respiratori) e altre alterazioni del sistema nervoso centrale e periferico, in grado di causare anche la morte se l’intervento di un medico non è tempestivo. I sintomi compaiono da 8 a 36 ore dopo l’ingestione dell’alimento contaminato e consistono in grosse difficoltà di deglutizione e di parola, nausea, vomito e visione doppia. La somministrazione in tempi brevi di un’antitossina riduce il rischio di morte fino al 25%, che, senza questa cura, salirebbe a oltre il 70%.