La frequenza in una palestra è spesso una scelta dettata da motivazioni più varie: ci si va per la compagnia, ci si va perché si trovano attività interessanti, ci si iscrive perché e vicina a casa e la si può frequentare ad ora di pranzo, ecc. Far muovere il proprio corpo, non ci stancheremo mai di dirlo, non può che essere un bene: se poi si insegue la forma fisica attraverso il lavoro muscolare,
se gli esercizi sono proposti da persone competenti nel settore, non potrete che trarne beneficio.
Ma quello che è importante ricordare è che le palestre non sono delle farmacie e nemmeno dei centri di dietologia. Il commercio sempre più frequente, nei luoghi di fitness, di sostanze presentate come integratori non va taciuto e possa a volte nascondere sostanze non commercializzabili in contesti più controllati giacché portatrici di numerosi effetti collaterali.
È il caso del comparto di quelle sostanze chiamate steroidi anabolizzanti, il cui consumo si è assolutamente ridotto negli ambiti sportivi di vertice per migrare nel sottobosco delle palestre del body building.
La loro efficacia è documentata, ma sono molto gravi i danni collaterali di queste sostanze. I principali danni si trovano nel fegato e nel sistema cardiocircolatorio; inoltre nell’uomo l’apporto esogeno di testosterone (ormone usato come steroide anabolizzante) favorisce il tumore alla prostata, inibisce l’eccitazione sessuale, è causa di sterilità. Il bilancio fra effetti positivi e negativi è assolutamente sbilanciato: conviene inseguire un bicipite da sogno e trovarsi con un cancro ai testicoli? Il doping non è solo un problema morale, ma anche della tua salute. Ce ne è abbastanza per pensarci sopra non due ma cento volte prima di bere o ingurgitare sostanze sulle quali si posseggono poche informazioni o fornite da persone che non hanno la professionalità per fornirle.
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