Trattare e prevenire le malattie stagionali da raffreddamento con cure specifiche da alternare a pause ad alto tasso di rilassamento, come una doccia filiforme, una nuotata in piscina, un massaggio in cabina. È la piacevole e “proficua” opportunità offerta dalle cure termali. È stato scientificamente dimostrato, infatti, che cicli di cure con acque termali, in particolare con le acque sulfuree e salsobromoiodiche, sono utili per curare problemi già in atto alle vie respiratorie, come sinusiti, laringiti, otiti, ma soprattutto per prevenirne la comparsa o la recrudescenza.
La composizione di queste acque aiuta a migliorare l’equilibrio fisiologico delle mucose respiratorie, favorendo la fluidificazione e l’eliminazione delle secrezioni bronchiali. In più aumenta le difese immunitarie locali poiché ha un’azione antinfiammatoria e antibatterica. Altre problematiche che traggono giovamento sono le bronchiti croniche, sia quelle “semplici” sia quelle ostruttive.
Per migliorare la capacità dell’albero polmonare di chi è affetto da queste malattie nel ciclo di cure si possono inserire anche sedute di ginnastica respiratoria meccanica, dove un apparecchio a pressione positiva intermittente induce un movimento di inspirazione ed espirazione controllato. Per tutti gli altri disturbi, i protocolli “classici” di trattamento prevedono dodici giorni di terapia con l’acqua termale “somministrata” con diverse modalità: inalazioni, irrigazioni nasali e doccia micronizzata, nebulizzazioni (in stanze piene di vapore), humage (inalazioni con boccaglio), aerosol (normale, sonico o ionizzato).
Per ottenere miglioramenti permanenti delle malattie che tendono a recidivare, come le bronchiti croniche, o che comportano deficit, quali le otiti medie secretive (riducono le capacità uditive) al classico ciclo annuale di dodici giorni, ogni 4-5 mesi è utile associare delle sedute di richiamo di una settimana. Ma alle terme si può fare molto altro: nei centri termali è infatti possibile ridurre la frequenza e la gravità dei sintomi delle allergie, in particolare di quelle perenni (per esempio acari della polvere, da insetti e animali), che tendono a peggiorare in questa stagione anche a causa dello smog che, infiammando le vie respiratorie, favorisce la penetrazione degli allergeni.
L’acqua più indicata è quella sulfurea che, oltre ad essere blandamente ipoallergizzante, è in grado di produrre un netto miglioramento dei parametri ematochimici delle IgE totali e, grazie alla sua ipertonicità, innesca una reazione iperemica della mucosa. In sostanza: fluidifica le secrezioni bronchiali alterate, aumenta le difese e migliora la clearance mucocigliare, che è uno dei meccanismi di difesa delle vie respiratorie contro i microrganismi patogeni. L’effetto, va sottolineato, è esclusivamente preventivo (non si curano allergie già in atto), ma in ogni caso il beneficio può essere tangibile. Durante la fase attiva dell’allergia i sintomi saranno più sfumati e, di conseguenza, si potrà ridurre l’uso dei farmaci, come antistaminici e cortisonici.