Diversi virus aggrediscono il fegato producendo strati infiammatori, le epatiti, spesso molto pericolosi. Si conoscono vari tipi di epatiti virali, distinte tra loro da lettere dell’alfabeto.
L’epatite A causata da un virus che si trasmette attraverso gli alimenti o le acque contaminate. L’infezione provoca nausea, malessere, febbre e ittero,
una patologia in cui la pelle diventa gialla a causa della presenza nel sangue di un eccesso di bilirubina, il pigmento giallo della bile. In genere si guarisce completamente da questa epatite e le forme gravi sono molto rare.
L’epatite B e C sono le forme più frequenti e sono pericolose in quanto generalmente manifestano i loro sintomi solo quando diventano croniche e sono in grado di provocare importanti lesioni al fegato, quali cirrosi epatica oppure il cancro al fegato. L’epatite B è provocata da virus HBV, che presenta frequenti forme mutate, l’epatite C è dovuta al virus HCV, che presenta almeno sette sottotipi di diversa virulenza. La trasmissioni di queste malattie avviene per lo più attraverso strumenti dentistici non sterilizzati, strumenti per piercing e tatuaggi riutilizzati, e forbici da manicure.
Per l’epatite B esiste anche la possibilità di trasmissione da madre in figlio al momento del parto e, a causa della sua presenza nello sperma e nelle secrezioni vaginali, è possibile anche la trasmissione per via sessuale.
Le trasfusioni sono oggigiorno sicure in quanto è possibile individuare il virus e sottoporre il sangue a trattamenti che lo neutralizzano. Contro l’epatite B esiste oggi un vaccino, mentre non è stato ancora messo a punto il vaccino per l’epatite C, da questa malattia ci si può difendere solo rispettando le norme igieniche.
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