Il fenomeno del sonnambulismo infantile è molto più diffuso di quanto si possa immaginare. Esso interessa addirittura il 15% dei bambini e dei ragazzi compresi tra i tre e i quindici anni di età, spaventando moltissimo i genitori dei bambini che ne soffrono.
Le cause del sonnambulismo infantile sono ancora sconosciute. Ciò che si sa è che si tratta di un disturbo con una forte componente ereditaria. Se a soffrirne sono stati entrambi i genitori, cè una probabilità del 60% che anche il figlio ne sia colpito: la percentuale scende al 45 se a soffrirne è solo il padre o la madre. Non si tratta di una malattia neurologica, il bimbo sonnambulo è perfettamente sano e normale, tuttavia, come sempre quando si rilevano piccole anomalie nel comportamento dei più piccoli, in questa fase si dovrà stare particolarmente attenti ad eventuali ulteriori segnali che possano far ipotizzare un disagio emotivo.
Ma cosa succede mentre il bambino è colpito da sonnambulismo? Il corpo sembra attivo, tuttavia è assente un controllo cerebrale corretto. Per questa ragione può succedere che il bambino arrivi a compiere movimenti automatici, che tuttavia sono assolutamente privi di controllo. Quindi il bambino può scendere le scale, fare pipì nel mezzo della cameretta, e può succedere anche che egli parli, ma nella maggior parte dei casi non si comprende ciò che dice.
I genitori con un bambino che soffrono di questo problema si chiedono giustamente come comportarsi. Il consiglio è quello di evitare terapie farmacologiche e, invece, mettere la casa, e in primis la sua cameretta, al sicuro. Bloccare le finestre e le porte, mettere cancelletti all’imbocco delle scale è fondamentale, per evitare che il piccolo possa uscire fuori e farsi male. Rimuovere tutti gli oggetti contundenti quali coltelli, temperini e forbici, togliere da terra eventuali ostacoli, è altrettanto importante. Infine, ricordiamo che durante gli attacchi di sonnambulismo, il bimbo non va svegliato, perché questo gli creerebbe un trauma, meglio prenderlo per mano e molto dolcemente ricondurlo a letto.