L’acne è una dermatosi che colpisce soprattutto i ragazzi in età adolescenziale e in molti casi tende a svanire da sola, dopo un certo numero di anni; se non è curata, può lasciare profonde cicatrici sulla pelle e può anche provocare disturbi psicologici, in particolare nei giovani. Uno studio condotto dall’Università di Oslo ha dimostrato che esiste una certa associazione tra un’alimentazione ricca di zuccheri e l’insorgenza di acne nella pubertà, soprattutto per quanto riguarda l’indice glicemico dei cibi.
Sicuramente la pelle sta bene quando l’intestino funziona bene e la flora intestinale è al meglio, perciò un’alimentazione ben equilibrata è ricca di cibi o bevande vegetali non può far altro che aiutare tutto l’organismo, pelle compresa. Nelle persone geneticamente predisposte, dicono gli esperti, un eccessivo consumo di cibi con alto indice glicemico, come pane bianco, patate, miele, e ovviamente zucchero, può essere fattore di peggioramento dell’acne e bisogna tener conto anche della contemporanea presenza di proteine e grassi che fanno variare le velocità di assorbimento intestinale.
Tutto è legato alla presenza di una sostanza: Igf1, che ha recettori in tutto l’organismo che spesso scambia con l’insulina, prodotta proprio in risposta al cibo ingerito. La Igf1 nella pelle stimola la proliferazione di sebociti cheratinoici e genera grassi nonché alcuni ormoni androgeni.
In particolare si è visto che la concentrazione di Igf1 è più alta nelle donne con l’acne. Per cui bisogna mangiare più cibi integrali, una giusta dose di proteine animali, ma soprattutto vegetali, e come condimento meglio l’olio extra vergine di oliva.