L’acne non è solo un disagio di carattere estetico, ma una vera e priopria malattia della pelle: una dermatosi causata dall’infiammazione dei follicoli pilosebacei. Questo disturbo si presenta tipicamente durante l’adolescenza a causa degli squilibri ormonali, soprattuto l’eccessiva secrezione di androgeni ed estrogeni. Ma la stessa patologia può essere presente anche in età adulta, in tal caso si tratta di un’infezione ad opera del batterio acnies proponies.
Di frequente, per curarsi, ci si affida ai vecchi rimedi della nonna, che possono essere più deleteri della patologia stessa e fare danni, lasciando anche segni indelebili. Ma anche quando saggiamente ci si rivolge ad un dermatologo, i risultati spesso tardano ad arrivare o sono solo momentanei.
Presto però le cose potrebbero cambiare, essendo in studio la soluzione definitiva al problema: il vaccino.
Una nota casa farmaceutica, la Sanofi-Pasteur, ha firmato un contratto con l’Universita’ di San Diego per lo sviluppo di uno studio che affronti la cura dell’acne con un approccio totalmente nuovo, ossia quello immunologico. In pratica l’obiettivo è quello di produrre un vaccino o in alternativa degli anticorpi contro i brufoli. In realtà la ricerca è solo all’inizio ma, secondo la rivista scientifica “New Scientist”, i risultati dei primi esperimenti effettuati su cavie da laboratorio sarebbero già abbastanza incoraggianti.
Se questi studi dovessero avere esito positivo ciò farebbe la gioia di tutti i malati e soprattutto degli azionisti del gruppo farmaceutico. Non si può ignorare il fatto che una patologia fastidiosa ma in definitiva innocua sia capace di muovere grandi investimenti, a causa delle notevoli prospettive di guadagno; mentre chi studia patologie meno diffuse ma mortali o fortemente invalidanti si trovi spesso a dover lottare con la mancanza di fondi.
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