Con cosa possono essere confuse le vertigini vere e proprie?
Fastidi e tensione muscolare. La contrattura dei muscoli del collo provocata, per esempio, da artrosi cervicale o colpo di frusta, causa di solito un senso di instabilità. Per risolverla possono essere utili i massaggi eseguiti da un fisioterapista. Nei casi più fastidiosi sono consigliati farmaci miorilassanti e antinfiammatori.
Disequilibrio. È la sensazione di non sentirsi ben saldi sulle gambe e può derivare da informazioni insufficienti sulla posizione del corpo. In pratica, i sensori periferici (sensori vestibolari del labirinto, sensori propriocettivi dei muscoli e delle articolazioni) non fanno il loro dovere e non inviano al cervello segnali adeguati e corretti per orientarsi. Il problema può risiedere in una patologia vestibolare o visiva , o in una neuropatia periferica o del sistema nervoso centrale, che andranno diagnosticate e curate dall’otorino, dall’oculista o dal neurologo.
Presincope. È l’impressione di svenire, tipica di quando non arriva il sangue a sufficienza al cervello per motivi cardiovascolari (per esempio per colpa della pressione bassa). Può succedere nei casi di anemia, di problemi di pressione sanguigna, di malattie del cuore e di vasi sanguigni che apportano sangue all’orecchio e al cervello. È utile la collaborazione dell’internista o del cardiologo per identificare i meccanismi alla base del disturbo circolatorio. La terapia sarà specifica per ciascun disturbo. Per esempio, nel caso di anemia è necessaria una cura a base di Sali di ferro, mentre in caso di ipertensione sono indicati, tra gli altri, ace-inibitori, calcio-antagonisti, diuretici, alfa-beta bloccanti.
Disturbi psicologici. Nel caso di ansia o depressione, i sintomi vertiginosi sono di solito correlati a particolari situazioni, come ambienti affollati, ristretti oppure sopraelevati. Più di vere e proprie vertigini, si parla in questo caso di malessere e instabilità.