Una buona postura è quello stato di equilibrio muscolare e scheletrico che protegge le strutture portanti del corpo da una lesione o da una deformità progressiva, malgrado la posizione in cui queste strutture lavorano od oppongono resistenza. La postura è cattiva quando si ha una relazione scorretta delle varie parte del corpo, che produce un aumento di tensione sulle strutture portanti, e quando l’equilibrio del corpo sulla sua base di appoggio è meno efficiente.
Una postura non corretta viene acquisita quando i meccanismi di regolazione a cui facevamo cenno prima si organizzano a si “adattano” a nuovi equilibri determinati da perturbazioni posizionali ripetute nel tempo. Proviamo a capirci meglio con un esempio.
Chi sta seduto a lungo, può acquisire delle posizioni scorrette, come l’avanzamento delle spalle, aumento della cifosi dorsale, annullamento della lordosi lombare e altro ancora, che a lungo andare possono dare luogo a un uso prevalente di alcuni muscoli a danno di altri.
Questo iperuso può diminuire la risposta elastica delle strutture sovrasollecitate che dunque, anche quando la posizione incriminata viene abbandonata, non sono in grado di riprendere un funzionamento ottimale.
Ecco che da una malposizione a lungo mantenuta siamo sconfinati in un difetto posturale, da cui possono derivare sintomatologie dolore che si manifestano in particolare con l’avanzare dell’età. Una postura scorretta può infatti rappresentare il risultato di squilibri muscolari e articolari causati da automatismi posizionali di cui no sempre si ha coscienza. Quante volte vi è capitato di accorgervi di aver assunto degli automatismi scorretti in alcune posizioni, come ad esempio da seduti vi siete piegati troppo in avanti o accavallate la gamba mettendo il piede sotto i glutei Queste posizioni scorrette a lungo andare danneggiano gravemente la colonna vetebrale e i muscoli.