Durante la stagione estiva bisogna porre molta attenzione al rischio di colpo di calore (ipertermia). Questo può verificarsi quando il nostro organismo resta per troppo tempo in luoghi caldi, con un alto tasso di umidità ed una scarsa ventilazione. Nella situazione suddetta il corpo non riesce più a dissipare, tramite il sudore, il calore accumulato e quindi non è in grado di praticare un’adeguata termoregolazione.
Il fenomeno tende a colpire anziani, obesi e bambini. Ma è comunque un rischio che tutta la popolazione deve tenere in considerazione, soprattutto se si attuano comportamenti poco avveduti, come restare per lungo tempo fuori casa nelle ore più calde della giornata, con un abbigliamento non adeguato e pochi liquidi da assumere. Anche una semplice gita turistica può trasformarsi così in un dramma.
I sintomi che presenta un soggetto affetto da colpo di calore sono principalmente: pelle arrossata e calda, nausea, vomito, mal di testa, stato confusionale e svenimento. La temperatura interna può salire molto in pochi minuti, arrivando anche oltre i 40 gradi e mettendo a rischio il funzionamento di tutti gli organi, cervello compreso. Quindi è necessario agire tempestivamente prima che le conseguenze diventino drammatiche. Di colpo di calore si può anche morire.
Prima di tutto bisogna allertare il 118 e poi, in attesa dei soccorsi, porre il soggetto in un luogo fresco, togliergli i vestiti, avvolgerlo in un grande panno umido, praticargli degli impacchi freddi su torace, nuca ed inguine e, se cosciente, cominciare a fargli un poco d’acqua.
Una volta al pronto soccorso il personale specializzato provvederà a reidratare il paziente e ristabilire il suo equilibrio elettrolitico.
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