Le cisti ovariche sono il principale nemico delle future mamme che ne soffrono durante la gravidanza. In via generale queste non sono particolarmente gravi ma necessitano di controlli affinchè non sviluppino complicazioni. Le cisti ovariche sono delle piccole sacche di liquido presenti all’intero o sulla superficie delle ovaie. Il fatto che, come detto, riguardi le donne incinte deriva dai controlli di rutine che i medici fanno alle mamme in dolce attesa durante tutta la gravidanza. Di norme il liquido si riassorbe da solo senza provocare alcun problema a chi n’è portatore, qualche difficoltà si ha nei casi in cui le sacche si svuotano all’interno del corpo.
E’ bene analizzare i sintomi di queste cisti ovariche al fine di riconoscerle: la prima cosa che potrebbe attirare l’attenzione su questo “problema” sono i forti dolori addominali e nel caso le dimensioni siano importanti la paziente potrebbe avvertire anche sofferenza in direzione della vescica e dell’intestino; meno frequenti sono la nausea e vomito unito a dolori al seno. Tuttavia queste sono soltanto indicatori, ciò vuol dire che non sempre chi avverte sintomi del genere può essere certo di aver contratto una cisti ovariche per cui è sempre necessario, prima di allarmarsi, consultare un medico.
Per quanto concerce le cause, è bene sapere che ogni mese all’interno delle ovaie si sviluppano follicoli, i quali producono gli ormoni da cui viene fuori l’ovocita protagonista dell’ovulazione. In taluni casi questi follicoli crescono in misura maggiore della normalità causando per l’appunto le cisti ovariche che possono essere:
- Cisti Follicolari, di norma innocue riassorbili in maniera spontanea nel giro di tre mesi massimo;
- Cisti Luteinica, anch’esse regrediscono da sole ma delle volte possono raggiungere dimensioni eccessive che portano al sanguinamento e quindi fastidio nella zona pelvica.
Per poter combattere quindi quelle cisti che non sono capaci di riassorbirsi da sole, è opportuno assumere una pillola anticoncezionale che permette di ridurre il rischio di contrarne altre durante i cicli mestruali. Sono pressocchè rari i casi in cui il medico suggerisca di intervenire chirurgicamente per rimuovere i follicoli ingrossati.
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