Di “mal di scuola” ne abbiamo sofferto un po’ tutti, chi più e chi meno. Malessere generale, mancanza di energia, mal di testa e alterazioni del sonno, possono colpire i bambini e gli adolescenti quando quando tornano a scuola dopo un lungo periodo di vacanze.
In pratica, si può paragonare questa condizione a quella di noi adulti che ritorniamo a lavoro dopo un lungo periodo di ferie. Dunque di mal di scuola si soffre soprattutto dopo le vacanze estive. Questo avviene perchè durante la pausa estiva si mettono “in riposo” anche le ghiandole che producono gli ormoni dello stress, e quando si riprende improvvisamente lo studio è normale che questi organi ci mettano un po’ di tempo a rispondere alle richieste imposte dalla normale routine.
In questi casi, per contrastare la sindrome da rientro a scuola dei nostri figli conviene cercare di non reimmergerli nelle loro attività a “cento all’ora”, ma gradatamente, per farli riadattare un po’ alla volta a una situazione di minore libertà. Anche le maestre dovrebbero comprendere ciò, con un carico di compito all’inizio più leggero, così che il bambino si riabitui a passare i suoi pomeriggi sui libri.
Ma attenzione, perché in altri casi il mal di scuola può essere il segnale di un disagio più profondo. Anche bambini e ragazzi che si buttano a capofitto sui libri possono soffrire di questo malessere. Il mal di scuola si declina in modi differenti: ad esempio il bullismo, subito e praticato, è una faccia di questa eterogenea medaglia. Così come lo è il mutismo selettivo, ossia quel fenomeno per cui un bambino che in famiglia parla e si esprime tranquillamente, a scuola smette di comunicare con i maestri e con i compagni. Quando ci si accorge di una situazione del genere entrare delicatamente nel discorso è compito di un bravo genitore. Allo stesso modo lo è ricorrere ad uno specialista, che quando il disagio è più profondo sarà in grado di gestire la situazione, aiutando genitori e bambini.